Professioni, lotta continua tra chi ha l’ordine e chi no.

professioni ordinistiche e non1Ecco un articolo a firma di Daniele Autieri sull’affannosa problematica delle professioni ordinistiche e di quelle non regolamentate.

Particolarmente interessante è quanto dice il Presidente del CUP, Marina Calderone.

Verrebbe da risponderle:

  • Gli iscritti ai Collegi sono diplomati e anche laureati. Agli Ordini solo laureati. Ma anche alle Associazioni Legge 4/2013 ci sono iscritti diplomati e laureati, titoli ritenuti validi per l’espletamento della professione.
  • Frequenza di uno studio professionale per 18 mesi. Una condanna più che un tirocinio. Il tirocinante fa tutto e il titolare firma soltanto. Una schiavizzazione del neo professionista che dura un anno e mezzo. E siete contenti di ciò?
  • Il superamento dell’esame di abilitazione. Altra balla galattica. Nell’esame di abilitazione gli argomenti non riguardano tutto lo scibile delle competenze che poi il professionista acquisirà. L’argomento è vecchio e stantio.

Il vero problema è che all’interno di lobby non ci si può permettere di sbagliare o di mancare di arraffarsi l’arraffabile. Si prendano per esempio, le competenze di ingegneri, geometri, agronomi e forestali e di qualche altra categoria…. molte sono perfettamente sovrapponibili.

Probabilmente la soluzione è: eliminare gli Ordini e i Collegi. Istituire un sistema del SAI allora FALLO!

(clicca sull’articolo per ingrandirlo)

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